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Via libera alla nuova legge sulla polizia municipale e provinciale. Il Consiglio regionale l’ha approvata a maggioranza, con il voto contrario dell’opposizione di centrodestra. Il provvedimento è stato illustrato in aula dal presidente della Commissione affari istituzionali, il quale ha ricordato che la Regione ha iniziato dal 2000, con il progetto Toscana sicura, a concentrare la sua attenzione sul settore. Il nuovo provvedimento rafforzerà la spinta alla gestione associata delle strutture di polizia municipale da parte dei Comuni, alla collaborazione fra le polizie locali e quindi fra le varie polizie municipali e provinciali. Disciplina, inoltre, le caratteristiche strutturali operative minime per istituire un corpo di polizia municipale, fra cui un’organizzazione di vigilanza sul territorio fatta su due turni, in modo da fornire uno stimolo alla crescita dei servizi erogati. Importante il ruolo, ha poi spiegato il presidente, affidato alla formazione e all’aggiornamento periodico. Molti gli interventi che si sono susseguiti in aula sul testo di legge, definito dall’Udc assolutamente deludente, per certi aspetti perfino peggiorativo di quello vigente, incapace di rispondere alla domanda fondamentale: chi sono e che cosa fanno gli agenti delle polizie locali. Le Regioni, secondo l’Udc, potevano e dovevano dare un contributo maggiore alla definizione delle qualifiche degli appartenenti alla polizia municipale e provinciale, dato un quadro normativo complesso, in cui perfino l’”identità” stessa dell’agente di polizia locale è talmente confusa da non permettere di svolgere con esclusività ed efficacia le funzioni proprie (di polizia amministrativa, annonaria, ambientale e tributaria, ma anche stradale e di polizia giudiziaria). Una situazione che, secondo l’Udc, la proposta di legge regionale non contribuisce minimamente a risolvere, posto che alle regioni spetta la potestà legislativa esclusiva in materia di “polizia amministrativa regionale e locale”. Di segno radicalmente contraria la lettura dai banchi diessini dell’aula. Da dove si è ribadito che la proposta di legge regionale utilizza le competenze contenute nel Titolo V della Costituzione in materia di polizia, sottolineando delicatezza ed importanza della funzione svolta da polizia municipale e provinciale. Secondo i Ds, la proposta di legge va a rafforzare la funzione dei corpi di i questi corpi che contribuiscono, con la loro attività, a integrare il sistema di sicurezza sul territorio. Le osservazioni pronunciate dall’Udc, per i Ds, incarnano una visione parziale e pericolosa, che ignora come i tagli in Finanziaria non permettano di affrontare il tema della riqualificazione del personale delle polizie locali; e che non considera che la Regione non può incidere sulla sensibilità istituzionale degli enti locali, dovendo individuare obiettivi e percorsi utili a far crescere il sistema delle polizie municipali e provinciali in Toscana. Un obiettivo che per i Ds questa legge regionale permette di conseguire. (Cem-Cam)
da: www.parlamento.toscana.it
per la proposta approvata clicca sotto:
http://www.consiglio.regione.toscana.it/leggi-e-banche-dati/proposte-di-legge/testi/pdl039.pdf